Museo dell’Opera del Duomo

Tra le sculture spiccano le opere di Tino di Camaino e Giovanni Pisano, tra cui la Vergine con bambino in avorio scolpita da Giovanni nel 1300 per l’altare maggiore del Duomo.

Nelle sale del Tesoro sono presenti numerosi reliquiari dei secoli XVII e XVIII ed alcuni reperti medievali tra i quali quello che la tradizione vuole contenga alcuni sassi del Golgota e l’abito da eremita di San Ranieri, patrono della città. Vi sono inoltre conservati dipinti dal XV al XVII secolo, una serie di tarsie lignee provenienti dall’antico coro dell’abside, una collezione di paramenti sacri e una collezione di reperti etruschi, romani ed egizi. Questi ultimi furono raccolti nell’Ottocento da Carlo Lasinio, che fece del vicino Camposanto monumentale il primo museo della città. Opera del Lasinio sono anche le stampe colorate ad acquarello rappresentanti gli affreschi del Camposanto nel loro aspetto originario, prima del danneggiamento subito nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Dal chiostro del museo si può godere di una splendida veduta della Torre pendente.

Orario


    * Da novembre a febbraio: dalle 10.00 alle 17.00
    * Marzo: dalle 9.00 alle 17.30
    * Da aprile a settembre: dalle 8.30 alle 20.00
    * Ottobre: dalle 9.00 alle 19.00
      L’accesso ai monumenti è consentito fino a 30 minuti prima della chiusura.

Ingresso


    * 1 monumento: € 5,00 (a scelta fra Battistero, Camposanto Monumentale, Museo dell’Opera del Duomo, Museo delle Sinopie)
    * 2 monumenti: € 6,00
    * 4 monumenti: € 8,00

Gruppi scolastici

    * 1 monumento: € 2,00
    * 2 monumenti: € 3,00
    * 4 monumenti: € 4,00

Si informa che per le scolaresche in visita al complesso monumentale della Piazza del Duomo di Pisa è disponibile un laboratorio didattico condotto da personale esperto.

Come arrivare dalla stazione Pisa Centrale


In autobus:
• LAM Rossa Stazione FS Aerop.Pietra.Park Dir.2 – Fermata Camme
 
Storia Museo dell’Opera del Duomo di Pisa
L’edificio fu edificato come residenza dei canonici del Duomo verso la fine del XII secolo. Risultava costituito da due corpi di fabbrica rettangolari, in laterizio, disposti ad elle e delimitanti un chiostro. Parti di tale edificio sono ancora oggi visibili, soprattutto nell’incrocio dei due rami dove esiste tutt’ora una volta affrescata risalente a tale periodo. All’inizio del Seicento fu trasformato in Seminario Diocesano per volere del vescovo Carlo Antonio Dal Pozzo. A lui si deve l’attuale facciata, di impronta fiorentina, sul cui intonaco chiaro si stagliano, profilati in pietra serena, le finestre e i due portali simmetrici. Nel 1784, essendo il seminario trasferito in piazza Santa Caterina, il palazzo passò in mani private: venduto all’erudito e collezionista d’arte Giovanni Rosini, ospitò per un breve periodo l’Accademia Pisana di Belle Arti. Nel 1887 tornò ad essere un edificio religioso diventando monastero femminile: le snaturanti modifiche che ne conseguirono sono state eliminate nell’ultimo restauro, avviatosi dopo che l’Opera della Primaziale, nel 1979, acquistò lo stabile per adibirlo a museo.

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